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martedì 13 settembre 2016

Tutto ciò che c'è da sapere sulla riforma costituzionale

Il referendum sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi-Verdini è un referendum confermativo (non abrogativo come quello sulle trivelle si aprile scorso). In pratica il Governo vuole chiedere la conferma ai cittadini se la riforma (già approvata in Parlamento) vada bene o no.


L'importanza di votare informati

Non ci sarà il quorum ed è perciò importante informarsi correttamente. 
Noi italiani andammo già 2 volte a votare sulla modifica del testo scritto dai padri costituenti.
La prima volta fu nel 2001 (Governo Berlusconi II): la riforma interessava la revisione del Titolo V della Costituzione;che portò all’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione con il 64,2 per cento di favorevoli anche se votò solo il 34,1% degli aventi diritto al voto.  La seconda si tenne nel 2006 (Governo ProdiII) e vinse il NO.

La riforma costituzionale del governo Renzi(o  Ddl Boschi) , è stata approvata dalla Camera il 12 Aprile 2016 con 367 voti a favore e 7 contrari, dopo cinque votazioni.
Questo provvedimento, secondo quanto previsto dall'articolo 138 della costituzione, non avendo ottenuto la maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna Camera, potrà essere sottoposto a referendum popolare.


La data del referendum è ancora incerta,probabilmente si terrà tra fine novembre e inizio dicembre.

Che cosa prevede la riforma







 La riforma prevede il superamento del bicameralismo perfetto e la conseguente modifica degli          articoli 70,71,72 e interesserà il Senato della Repubblica. 
Il numero dei senatori passerà da 315 a 100. I 100 membri del nuovo Senato saranno 74   consiglieri regionali ,19 sindaci( più 2 delle Province autonome di Trento e Bolzano) ,entrambi scelti con un elezione di secondo grado e 5 persone scelte dal Presidente della Repubblica(con un mandato di 7 anni). I mandati degli altri nuovi senatori coincideranno con i mandati dei loro incarichi locali.
Non sono previsti i senatori a vita. I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l’autorizzazione del Senato.

  • Le funzioni del nuovo Senato
Il senato diventerà la cosiddetta Camera delle Regioni e non avrà più la funzione legislativa collettiva con la Camera dei Deputati. Il nuovo Senato avrà ancora voce in capitolo sulle questioni come la revisione costituzionale, leggi che riguardano l'elezione del Senato e i casi di ineleggibilità e incompatibilità dei senatori , leggi di attuazione di disposizioni costituzionali riguardanti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum e altre forme di consultazione popolare, ratifica dei trattati relativi all'appartenenza dell'Italia all'Unione europea e leggi che stabiliscono le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formulazione e all'attuazione delle politiche comunitarie, leggi sull'ordinamento degli enti territoriali e sui rispettivi rapporti con lo Stato.

  • Elezione del Presidente della Repubblica
La riforma prevede che saranno 730 persone(630deputati + 100 nuovi senatori) ad eleggere il Capo dello Stato. L'elezione verrà sancita s esi otterranno almeno i 2/3 dei voti al 3° turno. Sino al 7° turno almeno 3/5 e solo dal 9° turno basterà il 50% + 1 dei voti.

  • Referendum e partecipazione popolare
Se si otterranno mezzo milione di firme il quorum rimarrà del 50%+1. Se,invece,dovessero essere raccolte ben 800.000 firme (cosa molto complicata) il quorum sarà ridotto. Per renderlo valido basterà che andranno a votare almeno la metà degli elettori che sono andati a votare alle ultime elezioni politiche
Il numero di firme per le leggi di iniziativa popolare sarà triplicato a 50.000 a 150.000. 


  • Province
La riforma prevede l'abolizione delle province .Sono ,però,un elemento marginale nell’impianto della legge Renzi-Boschi. Una parte persino non necessaria, come è provato dal fatto che la riforma delle Province è stata già da tempo avviata(legge Delrio). Il punto dolente è il modo in cui si sta realizzando.

  • CNEL
Il CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) verrà soppresso. È un organo che al compito di consultare e valutare le leggi di che trattano temi di carattere economico-lavorativo. Secondo la Costituzione ha anche il potere legislativo su questi temi.


  • Taglio dei costi della politica
Ci sarà un risparmio ,seppur misero di soli 57,7 milioni di € circa che corrisponde al 9% anche se i nuovi senatori avranno un costo per la permanenza a Roma.


  • La riforma del Titolo V della costituzione
Con la modifica del Titolo V della Costituzione viene rovesciato il sistema per distinguere le competenze dello Stato da quelle delle regioni. Sarà lo Stato a delimitare la sua competenza esclusiva (politica estera, immigrazione, rapporti con la chiesa, difesa, moneta, burocrazia, ordine pubblico, ecc.).

Le reazioni:chi è a favore e chi no?

 "Oggi al Senato approviamo le riforme costituzionali in terza lettura. Si può essere o meno d'accordo su ciò che siamo facendo, ma lo stiamo facendo: la lunga stagione della politica inconcludente è terminata. Le riforme si fanno, l'Italia cambia"
ha scritto Matteo Renzi sulla sua pagina Facebook poco prima dell'approvazione dell'Aula. 

Il PD insieme a NCD,ALA,Scelta Civica,UDC,PSI sono i promotori della riforma.
Gli esponenti della  minoranza Dem invece non sembrano del tutto convinti della riforma e soprattutto dell'italicum (come bersani e D'alema). Anche J.P.mORGAN,FMI e Confindustria sono a favore della riforma.
 
Le opposizioni (soprattutto il M5S ) sono assolutamente contrarie.

Critiche alla Riforma


« La trasformazione del Senato in luogo di rappresentanza delle autonomie territoriali – e particolarmente di quelle regionali – era da tempo tra i desideri e le speranze di molti tra noi, che guardavano a questa riforma come al passaggio in cui l'assetto autonomistico complessivo (ed al tempo stesso fondante) della nostra forma di Stato avrebbe assunto un carattere compiuto. Non si può allora che esprimere delusione nel rilevare come si sia deciso, alla fine di mercanteggiamenti sfiancanti e non limpidi, di realizzare una “strana creatura”, nella quale la rappresentanza regionale, quella comunale, quella presidenziale (dei senatori per sette anni) e quella politica del cittadino-elettore per il tramite delle elezioni regionali, saranno confusamente mescolate. »
 (Commento di Umberto Allegretti e Enzo Balboni sulla nuova composizione del Senato)

Le principali critiche rivolte alla riforma Renzi-Boschi, più che ai principi e agli obiettivi prefissati, sono incentrate sulle modalità con cui si è cercato di darne attuazione.
Sul nuovo Senato è stata rilevata una contraddizione tra le finalità della riforma e le loro traduzioni normative: se, infatti, il ddl mira a trasformarlo in una camera espressione delle autonomie territoriali (in una prima versione del testo era anche previsto il cambio di nome in "Senato delle Autonomie"), il mantenimento di previsioni come il divieto di mandato imperativo, senza quindi espliciti vincoli di rappresentanza del proprio territorio (presenti invece nel Bundesrat tedesco), e il suffragio semi-diretto fanno comunque pensare a una camera di natura politica. A tal proposito è stata quindi anche criticata la scelta di mantenere una quota di senatori di nomina presidenziale, figure che avrebbero avuto più senso se spostate nella Camera dei deputati, sia per la sua natura politica che per la qualità rappresentativa dell'intera Nazione. Anche la conseguente speditezza del nuovo iter legislativo che dovrebbe derivare dalla nuova configurazione parlamentare è stata messa in dubbio per la varietà di procedimenti possibili (fino a una decina, a seconda di chi ne promuove l'iniziativa, di quali camere coinvolga, dei tempi a cui è assoggettato, ecc.) e i relativi potenziali conflitti di competenza tra le due camere, le cui risoluzioni sono affidate solo a intese tra i presidenti delle stesse camere, strumento da alcuni ritenuto molto debole..Alcuni hanno anche espresso preoccupazione sulla potenziale maggiore facilità di esercitare pressione per le dovendo preoccuparsi sostanzialmente di una sola camera e non più di due.

Anche molti costituzionalisti (e Prwsidenti Emeriti della Corte Costituziopnale) si sono mostrati contrari ,in particolar modo il prof. Gustavo Zagrebelsky che ha ravvisato una complicazione strutturale e procedimentale, descrivendo la riforma come una degradazione del Senato in Camera secondaria, che a suo dire comporterebbe l'umiliazione della politica e il rischio di un progressivo svuotamento della democrazia; Francesco Clementi, uno dei "saggi" nominati da Napolitano nel 2013, ritiene al contrario che la riforma sarebbe in grado di portare l'Italia tra le «migliori liberal-democrazie europee». Tra i costituzionalisti favorevoli alla riforma figurano anche Carlo Fusaro, Augusto Barbera, Cesare Pinelli, Sabino Cassese (che ha parlato di «monocameralismo temperato»), Sergio Fabbrini, Pietro Ciarlo e Ida Nicotra, mentre tra i più critici vi sono Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Enzo Cheli, Ugo De Siervo, Giovanni Cesare Ferrara, Giovanni Maria Flick, Valerio Onida, Alessandro Pace, Stefano Rodotà e Massimo Villone, per i quali la riforma introdurrebbe squilibri al sistema istituzionale. Altri hanno invece preferito mantenere una posizione più neutrale, invitando a evitare uno scontro tra posizioni radicali come avvenuto per la tentata riforma del 2006, rifiutando di dare un'indicazione di voto per il referendum o esprimendo un giudizio tendenzialmente favorevole pur evidenziando delle criticità (come nel caso di Ginevra Cerrina Feroni, già componente della "commissione di saggi" per le riforme durante il Governo Letta).


Il giornalista e direttore de Il fatto Quotidiano Marco Travaglio ha scritto un libro intitolato perchè no e sta recitando in uno spettacolo sui motivi del NO con Silvia truzzi.






Link utili e conclusioni

personalmente sono contrario a questa riforma e i miei motivi li riporterò nel prossimo articolo che scrivero sul blog.

 Ecco a voi link utili:
-->  Il testo completo della Riforma
http://documenti.camera.it/leg17/dossier/pdf/ac0500p.pdf
  

-->Testo Completo HTML
http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0024290&back_to=


-->Comitato per NO
http://www.referendumcostituzionale.online/

-->Basta un Sì
 http://www.bastaunsi.it/

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