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mercoledì 7 settembre 2016

I problemi del sindaco Sala a Milano che i media nascondono

2 pesi e 2 misure

In questi giorni abbiamo sempre e solo sentito dei problemi della sindaca di Roma Virginia Raggi. Metà Tg a reti unificate,le prime pagine dei giornali di regime,persino le radio, tanto da far passare il Terremoto del Centro Italia in secondo piano.

Eppure molti di voi saranno all'oscuro di quello che sta succedendo a Milano riguardo al sindaco Giuseppe Sala,ex commissario unico di Expo. Stiamo parlando di Milano:la capitale economica e la seconda città italiana,ma tutti(o quasi) tacciono.





Giuseppe Sala



Prima ancora di essere eletto primo cittadino del capoluogo lombardo, era già scritto nel registro degli indagati. Proprio così: per aver mentito ai cittadini. Ad inizio 2015 , da A.D. di Expo firmò un'autocertificazione in cui dimenticò di segnalare, tra le sue proprietà e attività economiche, una casa in Svizzera, un’immobiliare in Romania e una società in Italia (Kenergy).
Ora la Procura milanese ha due possibilità: la prima è considerare il comportamento di Sala un possibile reato, falso in autocertificazione(con pene fino a 2 anni di reclusione); oppure, più probabilmente, ritenerlo un illecito amministrativo. In quest'ultimo caso la procura passerebbe la palla al Prefetto,l'autorità che ha il potere per stabilire le sanzioni amministrative previste.
Ma non finisce qui: Sala era stato indagato per abuso d'ufficio per il famoso appalto senza gara ad Expo per oscar Farinetti (fondatore di Eataly),grande amicone di Renzi.


Il caso del socio di sala

Da neo-sindaco di Milano ha dato l'assessorato al Bilancio , il più importante ,al socio in affari Roberto Tasca. Tasca è professore universitario, presidente della vigilanza di Fondo Strategico Italiano e di Simest (entrambi di CDP), ma soprattutto socio negli affari privati di Sala. È sua una quota di Kenergy(quella stessa società che aveva dimenticato di dichiarare). Un vero è proprio conflitto di interessi.




Roberto Tasca





Il caso della Segretaria generale e del Capo di Gabinetto

 Sala sceglie una persona imputata per reati contro la Pubblica amministrazione, a cui deve revocare la nomina dopo soli cinque giorni per la segreteria del Comune.
Antonella Petrocelli
Si tratta di Antonella Petrocelli ,che era segretario generale del Comune di Como nel 2014, quando aveva conferito gli incarichi per la progettazione della terza variante del piccolo Mose comasco, il sistema di paratie che con i suoi cantieri, bloccati da anni, deturpa il lungolago della città lariana. Quella variante, oggetto di una inchiesta della Procura di Como, è considerata illegittima. Dunque Petrocelli aveva ricevuto un avviso di garanzia per turbativa d’asta.La notizia a Milano era ben nota e conosciuta ma Sala la nomina lo stesso ,salvo poi revocarle l'incarico dopo appena 5 giorni.




Mario Vanni
Storia ancora più assurda quello del Capo di Gabinetto. Beppe Sala sceglie Mario Vanni,tesoriere del PD milanese , che  è stato il coordinatore della comunicazione e della promozione politica,decisivi per la vittoria di Sala per Palazzo Marino.Il sindaco lo chiama con nomina diretta, senza gara, con stipendio da dirigente. Ma Vanni non è dirigente e secondo la legge Madia non può fare il capo di gabinetto. Così il sindaco si deve tenere anche il vecchio capo di gabinetto di Giuliano Pisapia, con il compito di firmare gli atti che Vanni non può firmare.
Poi,per rimediare al pasticcio,sala confeziona una gara (su misura). Stranamente vinse Vanni.

 
I collaboratori di Sala

Come prevedibile Sala ha iniziato a scegliere tutti uomini a lui fidati,ovviamente provenienti dall'Esposizione Universale del 2015. Tra questi spiccano due consulenti: Roberto Arditti e Marco Pogliani, uomini di pubbliche relazioni dell’esposizione premiati con stipendi d'oro,ovviamente senza gara né senza graduatorie. Sbucato anche i nomi Stefano Gallizzi,  efficiente uomo-stampa di Expo , ora  portavoce del sindaco, affiancato da Valentina Morelli, che teneva l’agenda della campagna.
Avete mai sentito o letto di questi fatti? Forse vi dovreste fare qualche domanda sul perché i media sono sempre pronti a gettare fango sul M5S.



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