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lunedì 19 dicembre 2016

Ankara:attentato mortale all'ambasciatore russo.

Il diplomatico russo in Turchia , che si trovava all'inaugurazione di una galleria d'arte nella capitale Ankara è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco.
Andrey Karlov, è stato ucciso in un attentato. Colpito a morte mentre parlava a una mostra fotografica da un poliziotto che per entrare alla Galleria d'arte ha mostrato il tesserino. Giacca nera e cravatta, la pistola in pugno, ha cominciato a sparare gridando vendetta e poi Aleppo o noi moriamo in Siria voi morite qua.
Il diplomatico si è accosciato a terra e ha ricevuto le prime ,cure non in ospedale ma nella galleria d'arte, che ha nulla sono valse.


 L'ambasciatore russo ad Ankara, Andrey Karlov, è stato ucciso in un attentato. Colpito a morte mentre parlava a una mostra fotografica da un poliziotto che per entrare alla Galleria d'arte ha mostrato il tesserino. Giacca nera e cravatta, la pistola in pugno, ha cominciato a sparare gridando "vendetta" e poi "Aleppo" o "noi moriamo in Siria voi morite qua".

Il diplomatico si è accasciato a terra, ha ricevuto le prime cure sul posto ma non è stato neanche trasportato in ospedale, sarebbe stato inutile. Le forze speciali turche hanno fatto irruzione nella galleria d'arte e ucciso l'aggressore che continuava a sparare. "Non uscirò vivo da qui, non vi avvicinate!", gridava. Sul pavimento, i corpi di altre persone.

Turchia, attentato ad Ankara: ucciso ambasciatore russo Karlov. Morto l'aggressore, era un poliziotto
Fonti dell'ambasciata, citate dai media locali, precisano che il diplomatico stava tenendo un discorso alla Galleria di Arte contemporanea, per la mostra fotografica riguardante i rapporti tra Russia e Turchia.
Poi la firma mortale, Allahu Akbar. È stato identificato dopo essere stato ucciso: era un poliziotto addestrato a Izmir (la vecchia Smirne) ,si chiamava Mert Altintas, aveva 22 anni.
Da giorni in Turchia si susseguono manifestazioni di protesta contro Mosca per la città siriana di Aleppo ripresa quasi completamente dalle forze governative grazie al decisivo appoggio militare russo. Le proteste di massa ad Ankara e Istanbul sono contro le rappresentanze diplomatiche di Russia e Iran, accusati dai manifestanti di essere responsabili anche della mancata evacuazione di civili nei giorni scorsi da Aleppo est.

sabato 3 dicembre 2016

Referendum: la bufala delle province eliminate

Da mesi Renzi e il fronte del Sì continuano a fare propaganda per il referendum sull'ipotetica eliminazione delle province.
Ma questi enti sono stati soppressi veramente o si tratta del solito slogan elettorale renzusconiano?

No, ci sono ancora  e hanno più soldi di prima .Le province ci sono ancora come pezzo dello Stato, come uffici dove ogni giorno le persone vanno a lavorare.

La premessa è paradossale: le province sono state eliminate ma ci sono ancora. Nel disegno di legge sugli enti locali, approvato dalla Camera e adesso all’esame del Senato, invece delle solite sforbiciate le province hanno ottenuto una dote aggiuntiva di 148 milioni di euro. Denaro che verrà formalmente usato per la manutenzione di strade e scuole.

 

Ma c'è di più. Un mio concittadino della Provincia di Cuneo ha scritto un'email al vicepresidente della Provincia di Cuneo (PD)chiedendo delucidazioni su questo argomento.                                              La risposta che ha ricevuto è stata questa.

 
Le province non sono state abolite, sono in via di trasformazione. Se passerà il sì verranno decostituzionalizzate, non verranno più elencate in costituzione come enti di rilevanza costituzionale. Oggi le province, dopo la legge Delrio, sono enti di secondo grado al servizio dei comuni e sono gestite da amministratori comunali che operano gratuitamente. Le funzioni sono ben definite tanto dalla citata legge Delrio quanto dalle leggi approvate dalle singole regioni italiane. Insomma il presidente, il vicepresidente e gli 11 consiglieri chiamati a gestire l'ente sono dei sindaci e consiglieri comunali che operano a titolo di volontariato occupandosi di questioni enormi come la viabilità e l'edilizia scolastica, e senza peraltro avere risorse neppure lontanamente sufficienti. Buona serata.

 

 Ma allora cosa si dice abolire le Province? Abolire nella maggior parte delle interpretazione significa eliminare , ed eliminare vuol dire togliere . Invece mi si parla di decostituzionalizzazione . Mai sentito dire dal Renzi nazionale tale termine ma solo sempre sentito dire abolizione delle province per cui si pensava che abolirle significasse una spending rewiew vera , cioè eliminare una struttura che costava. Oggi leggo che qualcuno lo fa come volontariato, e ben venga tutto ciò , ma tutta la struttura impiegatizia e gli operatori sul terreno continuano a costare , quindi non si e’ abolito nulla in concreto. Le province si chiameranno enti di area vasta .


Probabilmente sarà così anche per il CNEL.
Ora viene abrogato con la riforma della Costituzione, ma poiché è previsto nei trattati internazionali (secondo la versione del suo presidente) si dice che sarà ripristinato con legge ordinaria dando un nome diverso. Quindi immagino che alla fine sarà di fatto DECOSTITUZIONALIZZATO e ripristinato con qualche connotato diverso .

Credo che non ci sia nulla da spiegare. E' la propaganda politica di sempre: si dice una cosa e poi se ne fa un'altra, giocando sulla semantica, sull'uso della terminologia.

 

giovedì 24 novembre 2016

Maltempo in Provincia di Cuneo:esonda il Tanaro.

Le forti piogge delle ultime ore hanno causato l’esondazione del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo. A causa degli allagamenti, Anas ha chiuso al traffico la statale 28 del Colle di Nava, da Garessio fino al confine con la Liguria, in località Bagnasco, dove in via precauzionale è stato istituito il divieto di transito a tutti i veicoli in corrispondenza del fiume Tanaro. Il Tanaro, a Garessio, è esondato in via Vittorio Emanuele. Chiusi i ponti Odasso, Barjols e della Lepetit´. Chiuse anche via Aleramo, Sparvaira e via Nazionale a monte. Le cantine che si affacciano sul fiume sono allagate. Nella zona i torrenti che preoccupano sono Rio Parone, Luvia, e Pian Granone. È stata convocata in prefettura una riunione del Comitato di emergenza con la Protezione civile. 


 I sindaci delle zone temono un alluvione come quella del 1994


 A causa della disastrosa alluvione che sta colpendo il basso Piemonte, le autorità hanno emanato apposito decreto di chiusura delle scuole per i prossimi due giorni in molti Comuni della provincia di Cuneo sia per domani, venerdì 25 novembre, che dopodomani, sabato 26 novembre a partire dal capoluogo, Cuneo, dove saranno sospese anche tutte le attività sportive previste nelle palestre in orario extra scolastico. La Giunta comunale di Cuneo ha altresì ordinato la chiusura, con divieto di accesso, delle piste ciclo-naturalistiche prospicienti il torrente Gesso e il fiume Stura e la chiusura di tutti i campi calcio comunali. Le scuole sono chiuse anche in tutti i comuni interessati dall’esondazione del Tanaro, ma la Prefettura ha invitato i Sindaci di tutta la provincia a valutare seriamente il provvedimento di chiusura delle scuole. Controcorrente i Sindaci di Peveragno e Boves, che hanno deciso di tenere aperte le scuole.

mercoledì 16 novembre 2016

Il comitato Basta Un Sì ruba la foto del comitato per il Sì contro le trivellazioni per farsi propaganda.

Da un paio di ore circola sui social la foto , pubblicata da sostenitori nazionali e regionali del Partito Democratico, a sostegno della campagna per il Sì al Referendum per il 4/12/2016 .
Ebbene sì,quella foto è un abuso, una vera impropiazione indebita come potete trovare in questo articolo.  Quello stesso referendum boicottato dal PD e dal suo Segretario e Presidente del Consiglio. 
 Il deputato del PD, Siro Marrocu, ha rilanciato oggi sulla propria bacheca il Sì disegnato sulla sabbia da due gruppi di persone. Marrocu ha raccolto 60 like in due ore dando vita a una vivace catena di condivisioni. La foto è stata pubblicata anche dal consigliere regionale Franco Sabatini. Ma Andrea Murru, attivista del fronte del No, ha fatto notare l’errore. Murru ha postato uno screenshot dal quale risulta quel Sì è relativo alla consultazione popolare del 17 aprile scorso, sulle trivelle.
 😝😜😛
Il rubare quelli del PD lo hanno proprio nel sangue.

domenica 13 novembre 2016

Inchiesta P3:chiesti 4 anni a Verdini e 9 a Carboni.

Richiesta di condanna per 18 imputati,tra cui il senatore riformatore di ALA Denis Verdini e l'uomo d'affari Flavio Carboni da parte.
È quanto chiesto dalla procura di Roma al processo sulla P3.
Tra le accuse quella di voler influenzare la Corte Costituzionale.

La P3 è un'inchiesta giudiziaria su una presunta associazione segreta  che ha visto coinvolti personaggi storici del berlusconismo e della massoneria italiana come  Verdini,Carboni,Cosentino,Dell'Utri,Cappellacci e Caliendo. 

Ma chi sono realmente Verdini e Carboni e che legami hanno con l'attuale Governo Renzi?

Sul primo non abbiamo bisogno di presentazioni. È da sempre stato l'uomo di punta del PDL in Toscana,ora è alleato scomodo ma importante del Governo Renzi.

Sul secondo dobbiamo dire ,invece, che è stato protagonista dei più oscuri fatti dell'Italia Repubblicana. Negli anni '70 e '80 aveva stretti rapporti con la famiglia mafiosa Calò , la Banda della Magliana (dove c'era anche Massimo Carminati) e la loggia massonica P2 di Licio Gelli.
Secondo lo stesso Boschi avrebbe tenuto incontri a Roma con Pier Luigi Boschi (padre di Maria Elena).  


Nell'estate del 2014, infatti, si sarebbe tenuto a Roma un summit tra Mureddu(giardiniere esperto in spionaggio) e il padre della Boschi a cui avrebbe partecipato anche Lorenzo Rosi, ex presidente di Banca Etruria, con lo scopo di trovare un nuovo direttore generale e nuovi partner esteri per ripianare il buco della banca. "Ma non ho partecipato a quelle riunioni, non avrei portato nessun contributo e allora ho lasciato che parlassero loro. Io gli ho messo a disposizione l'ufficio... La mia era veramente solo ospitalità"


Carboni conferma anche al Fatto Quotidiano di aver incontrato per bene tre volte il papà della Boschi e di avergli fatto il nome di Fabio Arpe, fratello di Matteo Arpe, come direttore generale per la sua banca. Il nome di Fabio Arpe viene fatto a Carboni da un altro massone, l'ex leghista Gianmario Ferramonti.

Insomma questo potrebbe essere l'ennesima prova su chi siano gli uomini dietro al Governo.

sabato 5 novembre 2016

Timori per il viadotto sulla Torino-Savona.

Dopo il crollo del cavalcavia di Lecco è iniziata una forte attenzione alle condizioni dei cavalcavia in tutta Italia . A destare non poca preoccupazione è il viadotto ad Altare, sulla Torino-Savona di cui potete vedere la situazione nelle foto.



Autostrade Torino-Savona S.p.A. ha fatto sapere che: “nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della sicurezza, attiva periodicamente controlli ed ispezioni sulle opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie, etc) ricadenti sull’intera tratta autostradale in gestione nel rispetto delle normative vigenti Per ciascuna struttura la nostra Società, avvalendosi di una ditta specializzata, esegue cicli di ispezioni periodiche visive ed approfondite al fine di verificare lo stato di conservazione e di programmare eventuali attività manutentore. In esito a dette ispezioni si definisce annualmente l’elenco delle priorità degli interventi da eseguire e, di conseguenza, si redigono appositi progetti. In merito al viadotto Bormida di Mallare si rassicura che i degradi, che riguardano le sole parti corticali dei calcestruzzi, non alterano in alcun modo la resistenza e la stabilità dell’opera”.

Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/quotidianopiemontese Creative Commons Attribuzione - Non commerciale Non opere derivate 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT) Fonte: http://www.quotidianopiemontese.it/2016/11/01/timori-per-il-viadotto-ad-altare-sulla-torino-savona/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+qp%2Fqp-home+(Quotidiano+Piemontese+-+Home+Page)#.WB3Masm52IY

 La società Torino-Savona S.P.A. nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della sicurezza, attiva periodicamente controlli ed ispezioni sulle opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie, etc) ricadenti sull’intera tratta autostradale in gestione nel rispetto delle normative vigenti”.

“Per ciascuna struttura la nostra Società, avvalendosi di una ditta specializzata, esegue cicli di ispezioni periodiche visive ed approfondite al fine di verificare lo stato di conservazione e di programmare eventuali attività manutentore. In esito a dette ispezioni si definisce annualmente l’elenco delle priorità degli interventi da eseguire e, di conseguenza, si redigono appositi progetti. In merito al viadotto Bormida di Mallare si rassicura che i degradi, che riguardano le sole parti corticali dei calcestruzzi, non alterano in alcun modo la resistenza e la stabilità dell’opera.

Classica risposta in politichese. L'autostrada è l'arteria principale della Provincia di Cuneo,la via che porta i piemontesi al mare e già in passato venne chiamata con un appellativo ben poco gratificante: l'autostrada della morte. L'autostrada era molto pericolosa nel tratto a carreggiata unica, dal km 13 al km 110, con la corsia centrale usata in modo alternato da entrambi i sensi di marcia per il sorpasso. Per questo motivo, a causa di sorpassi vietati e azzardati per superare mezzi lenti, accadevano frequentemente scontri frontali tra autovetture, spesso con esiti mortali per i passeggeri. I lavori per l'ammodernamento della Torino-Savona terminarono nel 2000.
Autostrade Torino-Savona S.p.A. ha fatto sapere che: “nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della sicurezza, attiva periodicamente controlli ed ispezioni sulle opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie, etc) ricadenti sull’intera tratta autostradale in gestione nel rispetto delle normative vigenti Per ciascuna struttura la nostra Società, avvalendosi di una ditta specializzata, esegue cicli di ispezioni periodiche visive ed approfondite al fine di verificare lo stato di conservazione e di programmare eventuali attività manutentore. In esito a dette ispezioni si definisce annualmente l’elenco delle priorità degli interventi da eseguire e, di conseguenza, si redigono appositi progetti. In merito al viadotto Bormida di Mallare si rassicura che i degradi, che riguardano le sole parti corticali dei calcestruzzi, non alterano in alcun modo la resistenza e la stabilità dell’opera”.

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Autostrade Torino-Savona S.p.A. ha fatto sapere che: “nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della sicurezza, attiva periodicamente controlli ed ispezioni sulle opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie, etc) ricadenti sull’intera tratta autostradale in gestione nel rispetto delle normative vigenti Per ciascuna struttura la nostra Società, avvalendosi di una ditta specializzata, esegue cicli di ispezioni periodiche visive ed approfondite al fine di verificare lo stato di conservazione e di programmare eventuali attività manutentore. In esito a dette ispezioni si definisce annualmente l’elenco delle priorità degli interventi da eseguire e, di conseguenza, si redigono appositi progetti. In merito al viadotto Bormida di Mallare si rassicura che i degradi, che riguardano le sole parti corticali dei calcestruzzi, non alterano in alcun modo la resistenza e la stabilità dell’opera”.

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Il viadotto in questione, Bormida di Mallare, non desta alcuna preoccupazione sotto il profilo della stabilità delle strutture; gli ammaloramenti riscontrati riguardano, infatti, la sola parte corticale dei calcestruzzi (copriferri). Al riguardo si ricorda che a seguito della realizzazione della nuova viabilità provinciale (variante Ponte della Volta) inaugurata il 3 ottobre 2014, la Società è intervenuta con locali disaggi e, successivamente, nel periodo Luglio-Settembre 2016, con il ripristino dell’intero tratto di viadotto sovrappassante la suddetta viabilità (cfr. fotografie).

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Autostrade Torino-Savona S.p.A. ha fatto sapere che: “nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della sicurezza, attiva periodicamente controlli ed ispezioni sulle opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie, etc) ricadenti sull’intera tratta autostradale in gestione nel rispetto delle normative vigenti Per ciascuna struttura la nostra Società, avvalendosi di una ditta specializzata, esegue cicli di ispezioni periodiche visive ed approfondite al fine di verificare lo stato di conservazione e di programmare eventuali attività manutentore. In esito a dette ispezioni si definisce annualmente l’elenco delle priorità degli interventi da eseguire e, di conseguenza, si redigono appositi progetti. In merito al viadotto Bormida di Mallare si rassicura che i degradi, che riguardano le sole parti corticali dei calcestruzzi, non alterano in alcun modo la resistenza e la stabilità dell’opera”.

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Autostrade Torino-Savona S.p.A. ha fatto sapere che: “nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della sicurezza, attiva periodicamente controlli ed ispezioni sulle opere d’arte (ponti, viadotti, gallerie, etc) ricadenti sull’intera tratta autostradale in gestione nel rispetto delle normative vigenti Per ciascuna struttura la nostra Società, avvalendosi di una ditta specializzata, esegue cicli di ispezioni periodiche visive ed approfondite al fine di verificare lo stato di conservazione e di programmare eventuali attività manutentore. In esito a dette ispezioni si definisce annualmente l’elenco delle priorità degli interventi da eseguire e, di conseguenza, si redigono appositi progetti. In merito al viadotto Bormida di Mallare si rassicura che i degradi, che riguardano le sole parti corticali dei calcestruzzi, non alterano in alcun modo la resistenza e la stabilità dell’opera”.

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sabato 29 ottobre 2016

I Pirati vicini a vincere in Islanda:una rivoluzione?

L'isola nel nord d'Europa al voto anticipato oggi. Favorita la formazione anti-sistema nata sul web. Nel Paese che spera nel partito della Rete: “Basta corruzione, ora democrazia diretta/liquida.
Tra poche ore, proprio qui in Islanda può arrivare uno scossone politico senza precedenti, che potrebbe avere anche conseguenze in Europa.
Proprio nella nazione della prima democrazia parlamentare (932 d.C.). Già allora era prevista la suddivisone dei poteri tra Parlamento,Magistratura e Governo.
Qui, la democrazia è sacra: se dovessero vincere, i Pirati e il loro programma democrazia diretta basato sulla Rete potrebbero diventare un esempio per altri Paesi.
Dopo la crisi del 2008 l'Islanda è riuscita a riprendersi e economicamente  grazie a svalutazioni e turismo , ma molti continuano ad essere stanchi di corruzione e nepotismo.

Il Partito Pirata(PP) è una serie di movimenti politici nati sul web in Germania e in Nord Europa che esaltano la democrazia liquida.
È spesso paragonato in Italia con il MoVimento 5 Stelle per i punti in comune.
Molte le somiglianze con i pentastellati italiani: si parte dai temi programmatici – acqua, ambiente, energia, trasporti, sviluppo per arrivare alle forme e agli obiettivi dell’organizzazione: la composizione trasversale, la forte carica antipartitocratica, la denuncia della casta, la ricerca di nuove forme di partecipazione politica basate sulla democrazia diretta. Come i 5Stelle, hanno usato spesso la metafora dell’apriscatole per “aprire il Parlamento” e quella della casa di vetro per indicare l’ambizione alla trasparenza nella gestione della cosa pubblica.
Se dovessero vincere questo potrebbe essere un avvenimento storico senza precedenti.

giovedì 27 ottobre 2016

La riforma costituzionale e Licio Gelli

Secondo molti (anche il sottoscritto) l'attuale riforma costituzionale Renzi-Boschi-Verdini avrebbe molti aspetti comuni con il cosiddetto Piano di rinascita democratica della P2 ,la loggia massonica di Licio Gelli.

Il 4 luglio del 1981, la polizia giudiziaria fermava a Fiumicino, dov’era atterrata di rientro da Rio de Janeiro via Nizza, Maria Grazia Gelli, figlia di Licio, Venerabile Maestro della Loggia massonica Propaganda 2. Nel doppiofondo rudimentale di una borsa da viaggio venivano rinvenute alcune buste contenenti documenti vari, uno dei quali dal titolo Piano di rinascita democratica.


Scriverà nella sua relazione conclusiva Tina Anselmi, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2: Non è un documento di intenti che lo possa qualificare come il manifesto della Loggia P2. Piuttosto un piano di azione che, oltre a fissare degli obiettivi, predispone in dettaglio le conseguenti linee di intervento e come tale ne arriva a preventivare perfino il fabbisogno finanziario.
Lo scandalo P2 era scoppiato il 17 marzo 1981. Quel martedì, i magistrati milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone, giudici istruttori delle indagini sull’omicidio di Giorgio Ambrosoli e sul finto rapimento del banchiere Michele Sindona, avevano mandato la Guardia di Finanza a perquisire la residenza di Gelli a Villa Wanda, sulle colline di Arezzo, la fabbrica di materassi Gio.Le di cui il Maestro era proprietario a Castiglion Fibocchi, vicino ad Arezzo, e l’Hotel Excelsior di Roma, dove Gelli era solito ricevere i suoi interlocutori. Negli uffici della Gio.Le venne trovato un tabulato con i nomi di 962 iscritti alla loggia. Nomi importanti, figure di primissimo piano del panorama politico, militare e imprenditoriale e del mondo dell’informazione: ministri ed ex ministri, parlamentari, vertici dei Servizi segreti, prefetti, questori, ufficiali dei carabinieri, dell’Aeronautica, della Marina, dell’Esercito, della Guardia di Finanza, della Pubblica Sicurezza, alti magistrati, banchieri (tra i quali Michele Sindona e Roberto Calvi), imprenditori (anche Silvio Berlusconi), editori (tra cui Angelo Rizzoli, all’epoca editore del Corriere della Sera), giornalisti (tra cui Maurizio Costanzo e Franco Di Bella, quest’ultimo all’epoca direttore del Corriere della Sera). Nomi che l’allora presidente del Consiglio, Arnaldo Forlani, deciderà di rendere pubblici il 21 maggio, con susseguente inevitabile terremoto politico. Lo stesso governo, travolto dallo scandalo, sarà costretto a dimettersi qualche giorno dopo.


Gelli venne colpito da un primo ordine di cattura il 22 maggio, ma riuscì a rendersi irreperibile. Sarà arrestato solo un anno dopo, il 13 settembre 1982, a Ginevra. E fu durante la sua latitanza che venne fermata a Fiumicino la figlia Maria Grazia, con il Piano di rinascita democratica. Secondo la ricostruzione della Commissione sulla P2, il Piano fu redatto tra la fine del 1975 e l’inizio del 1976, gli anni della significativa apertura a sinistra intrapresa da Aldo Moro. Un mutamento che obbligò gli ambienti che gravitavano intorno alla loggia ad elaborare nuove e più sofisticate strategie. In cosa consisteva il Piano? Non in un semplice manifesto propagandistico ma, piuttosto, in un articolato programma d’azione che di democratico non aveva assolutamente nulla, se non l’aggettivo nel titolo, e che prevedeva invece una svolta di stampo autoritario da imporre al Paese attraverso opportuni interventi sui principali settori della vita pubblica italiana: Parlamento, governo, partiti politici, magistratura, informazione, sindacati. Interventi da portare avanti non dall’esterno, in modo violento, ma dall’interno, attraverso la scalata ai vertici del mondo politico, istituzionale e dell’informazione. 
È inevitabile che molti di questi punti siano stati rispettati e/o portati avanti,specialmente da Silvio Berlusconi (che risultò essere tra gli iscritti della P2).
 Si pensi alla svolta in senso bipolarista del sistema dei partiti, al disegno presidenzialista, ai vari scudi fiscali approvati nella Seconda Repubblica, ai reiterati tentativi di introdurre la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati, agli attacchi all’indipendenza e all’autonomia del Csm, al progetto di dissolvimento della Rai operato con la sciagurata legge Gasparri, all’idea della rete di tivù via cavo che ha portato alla nascita e all’espansione di Mediaset, alla rottura dell’unità sindacale.
Mancava l’ultima parte del disegno piduista,la più importante, quello orientato allo stravolgimento della Costituzione e del sistema elettorale, ma ci ha pensato Matteo Renzi. Perché là dove non è riuscito Berlusconi,che aveva un'opposizione mediatica forte,ce la sta facendo Renzi.
è di questo governo soprattutto la pessima e pericolosissima riforma costituzionale per rovesciare, in combinato con l’Italicum, la centralità del Parlamento a favore di un premierato forte, con un’enorme concentrazione di potere nelle mani dell’esecutivo e del suo capo. Un uomo solo al comando con tutti i rischi che senza gli opportuni pesi e contrappesi questo comporta. 
Un Senato debole a discapito di un esecutivo più potente, Riguardo al Piano di Rinascita democratica della P2, sfogliando le pagine di quel testo, si ritrova – nella parte riguardante le riforme istituzionali – una quasi totale abolizione del Senato riducendone drasticamente il numero dei membri e attribuendogli una competenza limitata alle sole materie di natura economica e finanziaria, con l’esclusione di ogni altro atto di natura politica. L’intento era ed è ancora oggi chiaro: dare un taglio effettivo a un ramo del Parlamento che, storicamente, ha maggiore saggezza e cultura non solo politica, a favore di una maggiore velocità nel fare leggi e riforme...l'ha detto Gelli, non io.

venerdì 21 ottobre 2016

Le PD contro Di Maio hanno speso 3 volte tanto.

L'ennesimo scandalo manipolato sui 5 stelle finisce sulle prime pagine dei giornali e sui TG nazionali: il vice-presidente della Camera Luigi Di Maio avrebbe speso 100.00 € in 3 anni attingendoli da quel fondo rimborsi che ogni parlamentare riceve mensilmente e che in 3 anni ammonta a più di 300mila euro(il triplo). 
La vera notizia è che Di Maio , in quanto facente parte del M5S, sia riuscito a restituire in 3 anni ben 200.000 € non che ne abbia speso 100mila. 
Oltre ai media,anche le esponenti del Partito Democratico Alessia Morani e Giuseppina Maturani.
La prima ,vicepresidente dei deputati Pd, in tre anni avrebbe speso poco più di 300.000 euro (per la precisione 302.436,36 euro) senza aver restituito una lira. 
Stessa indignazione della vicepresidente dei senatori Pd, Giuseppina Maturani. Che mentre Di Maio spendeva 100mila euro, ne spendeva 335.800. Grandi predicatrici con i rimborsi degli altri però...
 

domenica 16 ottobre 2016

Grecia:il regalo delle licenze TV agli armatori.




Dopo 27 anni di assegnazione discrezionale e clientelare da parte del Parlamento a pochi oligarchi, la Grecia si è dotata di una legge che stabilisce con un’asta chi acquista le frequenze televisive private. 
Il guadagno per lo Stato ellenico è misero (di soli 250 milioni di €) e il Governo Tsipras di fatto  fa tornare in partita gli stessi oligarchi che hanno fatto per quarant’anni il bello e il cattivo tempo in Grecia.
Già, proprio quegli oligarchi o armatori che in Grecia costituiscono un casta potentissima.  Imprenditori ai quali tutti i governi ellenici non hanno mai applicato alcuna norma che impedisse loro, al contempo, di essere armatori, petrolieri, editori, titolari di lavori pubblici nel Paese senza gare di appalto, nonché di partecipare a privatizzazioni e di possedere importanti squadre di calcio.
Da sempre godono di particolari privilegi come l'esenzione fiscale risalente in una legge costituzionale del 1967 (in quell'epoca c'era il Regime dei Colonnelli.
Fino a ieri decidevano i partiti nel chiuso del Parlamento a chi dare le frequenze e quanto corrispondere allo Stato (in alcuni casi anche un canone annuo irrisorio da 16mila euro). Ora c’è stata un’asta formale, ma i vincitori come sono praticamente gli stessi.
E così mentre Tsipras in occasione della sua vittoria elettorale aveva annunciato una crociata contro armatori ed editori, colpevoli di aver zavorrato la Grecia, oggi all’indomani della riforma tv assiste alla vittoria dei soliti colossi.
Skai rientra nel gruppo appartenente a Aristides Alafouzos(nella foto), armatore e vero principe del paese da sessant’anni. E’stato il primo ad usare il business degli olii combustibili per diversificare i guadagni,oltre ad essere il proprietario di compagnie di navigazione e imprese di costruzione.

Ma nel suo curriculum ecco la discutibile partnership con l’imprenditore Vangelis Marinakis(in foto), armatore e vulcanico presidente dell'Olimpiakos Pireo (la squadra di calcio più titolata in Grecia) e finanziatore segreto di Alba D'orata.  Marinakis è accusato di aver truccato delle partite e di aggressione su arbitri di calcio. Inoltre,in una delle sue petroliere venne sequestrato il più grande quantitativo di eroina mai sequestrato nel Paese. Il processo però non può proseguire: capitano della nave ed equipaggio, principali testimoni, sono stati trovati morti.



giovedì 13 ottobre 2016

Ciao Dario ti vogliamo ricordare così.

È notizia di oggi della morte di Dario Fo, uno dei più grandi intellettuali italiani della XX secolo e della storia.2016 anno di grandi perdite per il MoVimento.
Dopo Gianroberto se ne va anche Dario Fo. 


È stato molte cose: un drammaturgo,un attore, un regista, uno scrittore, un autore, un pittore, un attivista ma soprattutto è stato, per me che lo vidi e conobbi nel 2013, un esempio di modestia ed umiltà. 
Dario non era semplicemente un uomo libero, era la libertà incarnata. Un uomo fortunato di virtù che lo divertivano, coronate da un’insaziabile curiosità. 

Un premio Nobel riconosciuto in tutto il mondo.
In me rimangono impresse le sue parole sul palco del M5s a Milano nel 2013:Volevamo cambiare tutto ma non ci siamo riusciti, fatelo voi per favore! Fatelo voi per favore! Ribaltate tutto!  
Forse Dario oggi ci vorrebbe vedere allegri, del disincanto aveva fatto una filosofia. Ero piccolo quando lo vedevo recitare quei monologhi con linguaggi inventati e suoni onomatopeici che riportavano ai guitti e saltimbanchi. Uno spessore umano ed artistico notevolissimo. QUESTO È UN UOMO!! I grandi spiriti non vanno mai via, lasciano tracce indelebili. Ciao Dario!

mercoledì 5 ottobre 2016

E così Begnini divenne un vero burattino.


Roberto Benigni! Uno delle figure italiane più conosciute e apprezzate all'estero.
È stato cantante,comico e cabarretista , attore e sceneggiatore.
Una grande scalata verso il successo anche nell'altra parte del mondo fino alla conquista dell'Oscar per quel capolavoro de La vita è bella.
Poi il declino e il flop con Pinocchio costato 40milioni di $.
Da sempre è un assiduo sostenitore (aggiungo io giustamente) della Costituzione, talmente tanto da condurre un programma dedicato proprio a questo tema dal titolo:La più bella del mondo .

Caro Roberto Benigni, ho sempre apprezzato i tuoi film e i tuoi spettacoli.
Mi è sempre piaciuta la tua ironia sui politici di turno e ho sempre pensato che tu avessi ideologie di sinistra. Una sinistra caratterizzata dalla vicinanza alle persone comuni, alla valorizzazione dell'individuo. Mi hai sempre fatto tornare su con il morale quando ero bambino.

Purtroppo mi devo ricredere. Tu che parlavi della Costituzione più bella del mondo, adesso ti genufletti di fronte al tuo "amico" dicendo che la Costituzione deve essere modificata. Ammetti che queste modifiche siano un po "pasticciate", ma che siano necessarie per il cambiamento. Dici anche che se dovesse vincere il NO, il Paese risulterebbe irriformabile. Caro Roberto, io la penso un po diversamente. Sono convinto anche io che il Paese abbia bisogno di alcune riforme, ma non vuol dire che queste debbano essere fatte a cazzo o a favore del potere esclusivo del presidente del consiglio. Questa modifica comprometterebbe il vero senso di DEMOCRAZIA, andrebbe a cancellare il volere della maggioranza dei cittadini.
Caro Roberto, ricordati che le leggi possono essere giuste o sbagliate in relazione ai tempi in cui si siano promulgate, ma sappi che l'unico sistema che può fare andare bene un Paese è un cambiamento morale della nostra classe politica e di una parte dei cittadini. Ci vuole un'onestà intellettuale oltre che legale.

Caro Roberto ricordati  che la strategia del terrore è un metodo becero per far convincere la gente ad appoggiare ciò che vuoi sia appoggiato (per te).
Mi piaceva il tuo modo di essere trasgressivo e spregiudicato , poi sei cresciuto e hai imparato l'arte del leccare il culo,forse per soldi. 
Sei passato dal venerare Berlinguer ad appoggiare un nuovo ducetto che sa di Berlusconi 2 la vendetta.

Benigni dice: Se vince il NO peggio di Brexit , Ma Benigni lo sa cos'è successo all'economia del Regno Unito in questi mesi dopo il BREXIT??
 1) Investimenti esteri su suolo Britannico +17%;
2) vendite al dettaglio +5.9% su base annua;
3) sussidi ai disoccupati - 8600 unità; tasso di disoccupazione al 4.9% il più basso dal 2005 ai livelli pre-crisi mondiale;
4) crescita dei salari a +2,3%;
5) corporate tax in diminuzione dal 2017 dal 20 al 19%;
6) fiducia dei consumatori (e questo è il dato "psicologico" in economia in assoluto il più importante...) +5%;
7) indice dei direttori acquisiti (attività manifatturiera) ai massimi storici da 20 anni;
8) borsa +10% ha già recuperato il contraccolpo del dopo referendum;
9) la sterlina in forte recupero dopo aver assolto egregiamente il suo lavoro di ammortizzatore con immediata svalutazione (importanza di avere moneta sovrana...);
10) Moody's che dava il paese in recessione con il Brexit prima del referendum, ora riacquista la vista e vede +1.5% di PIL per il 2016;
11) Export in forte crescita, al contrario L'Unione europea perde nonostante la svalutazione dell'euro. Perde adesso anche contro L'Uk. Perde soprattutto la Germania...
12) L'Ue ci rimette anche il 20% delle casse comunitarie perdendo il miglior contribuente. Di converso il Regno Unito risparmia miliardi.


Infine, caro Roberto (sì proprio quello che sa tutto sulla Costituzione) volevo aggiungere che paragonare un referendum costituzionale (il nostro) e uno economico (la BREXIT) non ha senso. Referendum come quello BREXIT non si potrebbero neanche fare in Italia per via della Costituzione stessa.


mercoledì 28 settembre 2016

I miei 42 motivi del NO al referendum costituzionale

di Francesco Cosentino Bill
Dopo l'articolo informazione su cosa consiste la riforma ho intenzione di scrivere questo articolo e di elencare tutti i miei motivi per votare NO.
Iniziamo.

1) La Costituzione è stata scritta volutamente per durare e per evitare derive di regimi autoritari , non si può pensare di sfasciare in questa maniera il Senato della Repubblica.

2) L'attuale Legislatura (la XVII) passerà alla storia come quella con il più alto numero di voltagabbana di sempre.

3) Il nostro Parlamento è illegittimo perché è stato composto da una legge elettorale (il Porcellum) dichiarata incostituzionale nel 2014 dalla Corte Costituzionale. Impensabile approvare una riforma costituzionale da un Parlamento del genere. Non è stato sciolto dal precedente Presidente della Repubblica(Re Giorgio napolitano), anche se sarebbe stato meglio, ma il Parlamento avrebbe, coso mai, potuto provvedere agli atti necessari e urgenti, non certo a riscrivere la Carta. Inoltre la Costituzione deve essere modificata con una maggioranza quanto più ampia possibile

4) La Costituzione deve essere di tutti.Altrimenti non potrà essere strumento di unità ma solo l'ennesima causa di divisione. Ecco perché i Costituenti hanno previsto che le sue modifiche non potessero essere fatte da un solo partito e neppure dalla sola maggioranza parlamentare. 

5) Matteo Renzi ha fatto un errore madornale:ha personalizzato troppo il referendum. Un voto sulla riforma costituzionale è un voto sui valori democratici.

6) a riforma della Costituzione che siamo chiamati ad approvare o a respingere risponde ad una chiara logica di accentramento del potere. Suggerendoche sia solo occasione di spreco edi cattiva politica la riforma svaluta definitivamente il ruolo del Parlamentofacendone un burattino nelle mani dellafalsa maggioranza creata dall' Italicum. 

7) La riforma è fortemente legata al pasticciato Italicum che ripropone i vizi del porcellum già dichiarati costituzionalmente illegittimi: eccesso di disproporzionalità tra i voti e i seggi attribuiti con il premio di maggioranza, per di più dato a un singolo partito; lesione della libertà di voto dell’elettore per il voto bloccato sui capilista, che possono anche essere candidati in più collegi.
Inoltre l'Italicum è stato scritto pensandolo già solo per la Camera.

8) Il Senato diventerà il dopo-lavoro di sindaci e consiglieri regionali e verrà sfasciato trasformandolo nella cosiddetta Camera delle Regioni .

9) Un consigliere regionale è espressione di un territorio limitato e infraregionale, cui rimane legato per la sua carriera politica. Lo stesso vale per il sindaco-senatore. Avendo pochi senatori, ogni regione sarà rappresentata a macchia di leopardo. Pochi territori avranno voce nel Senato, e tutti gli altri non l’avranno. È la Camera dei localismi, non delle regioni.

10) I consiglieri regionali (e forse anche i sindaci) che siederanno al Nuovo Senato non saranno eletti direttamente dai cittadini. Questa si chiama elezione di 2° grado.

11) I nuovi senatori avranno delle doppie cariche. Come faranno consiglieri e sindaci a svolgere entrambe le funzioni. Se uno vuol fare bene il senatore dovrà venir meno dall'incarico di consigliere o sindaco e viceversa. Si tratta di una scelta già osteggiata in Francia (nazione che vieta il cumulo di mandato nazionale con quello locale).

12) I senatori part-time rappresentano il partito e il Presidente della Repubblica. 

13) La durata della carica da senatore equivale a quella da consigliere comunale o sindaco. Avremo un Senato che cambierà continuamente componenti in ragione delle scadenze dei Consigli Regionali e dei mandati da Sindaco. L'incerto apparato del Nuovo Senato crea incertezza e instabilità.

14) I senatori a vita non sono previsti nella riforma. All'apparenza sembra una buona cosa che porterà un risparmio. Falso: anche se morti , i soldi del vitalizio del senatore a vita spetteranno ugualmente ai familiari (prole,moglie,fratelli e sorelle) del senatore a vita defunto.

15) Tralasciando i Presidenti della Repubblica emeriti , i senatori a vita scelti dal capo dello Stato devono essere 5. 5 su 315 senatori è un numero basso che non può incidere più di tanto su una votazione. I senatori (con carica settennale) scelti dal PdR rimarranno 5. 5 senatori su 100 possono essere molto più incisivi che 5 senatori a vita che 315. I senatori part-time rappresentano il partito,il Presidente della Repubblica se stessi .È come se il Presidente della Repubblica avesse propri rappresentanti nel Senato,con un peso assolutamente rilevante e triplicato rispetto a prima.

16) Il risparmio tanto acclamato c'è,ma è di spiccioli. Di soli 50 milioni di € come sancisce la Ragioneria dello Stato. Costa di più organizzare il referendum. La gran parte dei costi viene non dalle indennità, ma dalla gestione degli immobili, dai servizi, dal personale. Mentre anche il senatore non elettivo ha un costo per la trasferta e la permanenza a Roma, nonché per l’esercizio delle funzioni (segreteria, assistente parlamentare, apparecchi elettronici etc). Sarebbe bastato appoggiare i tagli di cose inutili di quasi 100 milioni di € proposto dal M5S in Senato.

17) Dannoso ridurre il numero(già basso rispetto alla Camera dei Deputati) dei componenti del Senato. Le sedute del Senato hanno più volte raggiunto il tetto massimo di presenze ,a differenza della Camera con un tetto massimo di poco più 400 deputati. Perché non abbassare i deputati a quel numero?

18)  Si rischia un abbassamento della qualità nei massimi livelli di rappresentanza nazionale. Basta considerare le cronache di stampa e giudiziarie. Soprattutto perché i consiglieri-senatori e ai sindaci-senatori sono la classe politica più indagata e corrotta in Italia.

19) Le province non verranno eliminate veramente. Sono un elemento marginale nell’impianto della legge Renzi-Boschi. Una parte persino non necessaria, come è provato dal fatto che la riforma delle Province è stata già da tempo avviata. Il punto dolente è il modo in cui si sta realizzando. La legge Delrio prevede il trasferimento delle funzioni delle Province alle Regioni e ai Comuni nonché la soppressione dell’elettività diretta delle cariche provinciali, sostituitada una elezione di secondo grado da parte dei sindaci e dei consiglieri comunali compresi nella Provincia stessa. Ad un anno dalla sua entrata in vigore la relazione della Corte dei Conti al Parlamento disegna un quadro piuttosto negativo: le Province continuano,in sostanza a fare quel che facevano prima della riforma; i servizi erogati non sono infatti venuti meno con l’abolizione dell’elettività diretta degli organi. Né i
costi si sono ridotti: il personale non è infatti scomparso, ma è stato trasferito.
20) Con al riforma non crea stabilità e governabilità. Questi 2 fattori sono dati da una maggioranza forte e coesa. La maggioranza attuale con la nuova riforma non avrebbe comunque le competenze per governare bene.
21) La riforma è stata scritta sotto dettatura del Governo-Renzi.
22) La riforma non fronteggia i ritardi delle leggi con gli sgravi.  Per le leggi di conversione dei decreti legge sono bastati 38 giorni, che scendono a 26 per la conversione dei decreti collegati alla manovra finanziaria.(relativi alla legislatura 2008-2013) Numeri, non chiacchiere.


 alcune leggi sono state approvate in meno di una settimana, per altre ci sono voluti quasi 1500 giorni, circa 4 anni. Da cosa dipende questa disparità? Come intuibile, dall'interesse che i parlamentari hanno verso quel determinato provvedimento.
- per approvare la turbo-legge Cicchitto ci sono voluti solo 6 giorni
-per il decreto salva-liste 7 giorni.
-per il Lodo Alfano 20 giorni 
E si potrebbe andare avanti.
23) La riforma del Senato ci allontana dagli altri Stati vicini. 
Basta pensare al Bundesrat tedesco . In Germania ci sono dei veri e propri Stati : i Länder. Questa camera ha molti poteri e può (anche se poche volte) prelevare sulla Camera elettiva,il Bundestag.
Come già detto in precedenza , in Francia il cumulo di cariche pubbliche è sinonimo del malfunzionamento dello Stato.
Nel Regno Unito la camera dei Lord(non elettiva) si occupa di revisioni e modifiche di leggi per garantire maggiore efficienza.
Negli U.S.A. ha una funzione di divisione equa dei poteri simile al bicameralismo paritario.

24) La divisione dei compiti rimane più confusa e pasticciata. Si supera solo parzialmente il bicameralismo perfetto. Il Senato ha ancora poteri su temi come leggi e revisioni costituzionali,tutela minoranza linguistiche,leggi di iniziativa popolare e referendum e U.E. 

25) La funzione legislativa è più confusa il Senato può, a maggioranza assoluta dei suoi componenti ,richiedere alla Camera di procedere all’esame di ogni progetto di legge. La Camerasi pronuncia entro 6 mesi dalla data di deliberazione del Senato.È allora evidente la complicazione dell'iter legislativo che la riforma comporterebbe. E cosa accadrebbe se le Camere non si accordassero sul procedimento da seguire? 
26) Niente semplificazione. Basta vedere la modifica di anche solo uno degli articoli modificati . L'art.70 recita la funzione legislativa è svolta collettivamente dalle due Camere. Semplice e chiaro come deve essere un vero articolo costituzionale. Da 9 parole ne avremo 439 .
27) La riforma non permette ai cittadini di partecipare realmente all vita politica. Infatti il numero di firme per portare a Roma un legge di iniziativa popolare si è triplicato:da 50.000 firme a 150.000.
28) Il numero di firme necessarie per far ridurre il quorum nei referendum sarà molto alto e difficile da raggiungere: 800.000. Non si capisce perché un referendum debba avere un quorum più alto se richiesto da 500.000 cittadini e più basso se richiesto da 800.000. Sarebbe stato meglio eliminare il quorum e basta.
29) I referendum propositivi e di indirizzo sono solo menzionati a futura memoria nella legge Renzi-Boschi, che ne rinvia la disciplina a una successiva legge costituzionale. Tutto rimane in sospeso.
30) La riforma prevede l'accentramento del governo e dell'esucutivo. Il parlamento diviso in 2 rami dovrebbe essere il centro della vita e della partecipazione politica di un Paese. È da anni che questo andazzo sta crescendo con forti critiche,questa riforma renderà legale tutto ciò'.
31) Per non parlare dell'accentramento statale di energia,per fare un esempio. Si sfavoriscono le autonomie locali.
32) L'italicum dà una mano a ciò. Con un premio di maggioranza alto e incostituzionale non può essere meno. Il partito che raggiunge almeno il 40% de voti al primo turno ottiene il 54% dei seggi in parlamento.
33) La Camera a cui spetterà dare la fiducia al Governo (la Camera dei deputati) sarà priva di legittimazione popolare. Questo per via della nuova e pessima legge elettorale.
34)  È sproporzionato che la Camera più numerosa (630 membri) ed eletta direttamente dai cittadini possa scegliere solo 3 giudici della Corte costituzionale, mentre ad un Senato di soli 100 membri(per di più ad elezione indiretta tramite i Consigli regionali) ne spettino ben 2.
35) Solo all'apparenza si modifica la secondo aprte della Costituzione. Le 2 parti sono strettamente collegate. La prima spiega i diritti fondamentali del cittadino ,la seconda le deve applicare in funzione dell Istituzioni.
36) La riforma è strettamente legata al Piano di Rinascita Democratica della loggia massonica P-2 di Licio Gelli. Basta leggerla per capire da dove ha preso le idee oggi.
37) Per non parlare poi della dichiarazione di J.P. Morgan del 2013. In questo documento 
La banca sostiene questo  I sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione. C'è forte influenza delle idee socialiste. E cita, tra gli aspetti problematici, la tutela garantita ai diritti dei lavoratori. L'Italia si trova nel Sud dell'Europa e ha una Costituzione antifascista. La J.P. Morgan è un potente gruppo U.S.A. che raggruppa banche e società di consulenza finanziaria. È considerata dalla Casa Bianca come la vera responsabile della crisi del 2008.
38) Crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato.
39) Tra i sostenitori del sì abbiamo Denis Verdini. Un ex-uomo di Berlusconi che si è distaccato da FI portandosi con se una ventina di perosne (i verdiniani ) per appoggiare le riforme del Governo-Renzi. Renzi non può fare niente senza questo individuo. È un pregiudicato più volte indagato ,assolto per poi non parlare del crack del CCF(Credito Cooperativo Fiorentino).
Membro di spicco della P3 che ha da sempre avuto rapporti con la massoneria fiorentina e aretina.

40) La propaganda e i tempi antenna in TV (soprattutto la RAI) in favore del Sì. Si crea disinformazione per ingannare la popolazione

41)Le pressioni delle lobby e le loro previsioni apocalittiche. La riforma è appoggiata anche da potenti lobby come FMI e Confindustria o la Fiat di Marchionne. la Confindustria stessa ha avviato una previsione dagli esiti catastrofici in caso di vittoria del NO. Questa è una strategia del terrore bella e buona. I cittadini ,quando hanno paura sono malleabili.

42) La riforma non è innovativa. Già lo Statuto Albertino di più di 150 anni fa, prevedeva un Senato Regio non elettivo.

Ricordatevi che questo è un tema serio che può incidere sulla vita sociale,politica ed economica della Nazione anche sui giovani (i cittadini del domani). Occorre leggere bene e andare nei dettagli per capirne la pericolosità che ha. Fate attenzione,pensate,ragionate,riflettete,informatevi ;il tutto con un sano spirito critico. Vi chiedo perciò di condividere questo articolo. Grazie.

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