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giovedì 8 settembre 2016

Tutti i danni di Calatrava in Italia

Chi è

Santhiago Calatrava
 Abbiamo spesso sentito il nome di questo individuo. Chi è Santhiago Calatrava? Cosa ha fatto in Italia.
Santhiago calatrava è un archistar e  scultore valenciano. Ha progettato ponti,stazioni ferroviare,viadotti,strutture sportive. 
Lo stile di Calatrava dovrebbe combinare la concezione visuale dell'architettura all'interazione con i principi dell'ingegneria: i suoi lavori spesso sono ispirati alle forme ed alle strutture che si trovano in natura.
È importante anche scrivere che Calatrava ha ricevuto moltissime critiche su i suoi progetti e su i loro costi e tempi di realizzazione, sia in Spagna che in Italia.





Città dello sport di Roma

Il nostro viaggio parte dalla Capitale (precisamente in zona Tor Vergata).

Le Vele di Calatrava
 La Città dello Sport (fantasma) di Tor Vergata, conosciuta anche come le "Vele di Calatrava", mai completata per i Mondiali di nuoto del 2009, è già costata 200 milioni di euro. Ce ne vorranno almeno altri 400 se si deciderà di proseguire i lavori, nell'eventualità che la capitale ottenga l'organizzazione delle Olimpiadi 2024(l'appalto dovrebbe finire a Calatgirone in caso di Sì alle Olimpiadi). I lavori per la città dello sport sono iniziati nel 2005 e mai finiti: un mare di denaro pubblico sprecato. E i nomi che girano attorno all'opera incompiuta mai rottamata per i Giochi sono sempre gli stessi(Caltagirone per l'appunto).



Stazione di Reggio Emilia

Siamo nel capoluogo emiliano. Costato 79 milioni di euro ,la stazione FS ha fin dalla sua inaugurazione presentato i suoi problemi.
Un'immensa struttura bianca dal design moderno, collocata come un gioiello nel bel mezzo della Pianura Padana parallela all'autostrada A1(tratto Milano- Bolgogna).
La stazione di Reggio Emilia
Da sempre gli utenti della stazione devono affrontare diversi disagi ,come quello dell'acqua piovana filtrata dalla struttura fino ad arrivare in zona binari. 
Fino ad oggi è ancora una cattedrale nel deserto. Un monumento maestoso in una terra di passaggio, a un chilometro dal casello autostradale dell'A1 e a quattro dalla città emiliana, con treni che ogni giorno si fermano per trasportare meno di 50 viaggiatori. Un risultato ancora sotto le aspettative, se si pensa che nel progetto iniziale i passeggeri giornalieri previsti all’apertura del servizio erano 2750.
Insomma,anche questo progetto stenta a decollare.





Ponti di Calatrava

I ponti di notte
Siamo sempre a Reggio Emilia.  L'opera è composta da un complesso di tre ponti, ovvero un ponte centrale ad arco e due ponti laterali strallati (cioè con  funi), che stilisticamente riprendono i dettami del design organico tipico delle realizzazioni di Calatrava. Visibili da diversi chilometri di distanza, sono parte integrante dell'asse viario attrezzato che collega Reggio Emilia con Bagnolo e con la parte nord della città dove si trovano, tra l'altro, i maggiori insediamenti industriali reggiani e la zona fieristica. Il complesso è costato 33,3 milioni di € e anche qui qualche polemica non manca. 
Indubbiamente rimane un opera vistosa e all'apparenza molto bella, ma passare sopra ai giunti sembra che ti faccia spiccare il volo; inoltre c'è il limite dei 50 su una strada che dovrebbe essere ad alta percorribilità. Poi perchè tanto grande ed ad una corsia in una zona vicino al casello autostradale e alla zona fieristica.?
 
 

Ponte della Costituzione

Ultimo ma non per importanza, ma per la pessima progettazione il famoso Ponte della Costituzione a Venezia.
Il Ponte della Costituzione
Le polemiche non hanno mai risparmiato l'architetto spagnolo. Prima per l’eccessiva durata dei lavori, poi per i costi superiori a quelli previsti e infine per la scarsa accessibilità per i disabili. Poco dopo l’inaugurazione del 2008,  ci si rese conto che i gradini risultavano particolarmente scivolosi(fatti in vetro per risparmiare al posto del marmo). Pare che in nome della purezza delle forme l’architetto si fosse dimenticato di alcuni dettagli pratici, indispensabili per rendere fruibile e sicura l’opera.
Rimane tutt'oggi un monumento allo spreco costato poco più di 11 milioni di € + 1,8 milioni per l'ovovia per i diversamente abili. A questi si devono aggiungere i costi della manuntezione e per i risarcimenti dei numerosi passanti che negli anni sono scivolati rovinosamente sui gradini.


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