Cronometro:attivalo per vedere il tempo di lettura.

sabato 5 agosto 2017

Ma la Boschi dov'è? Lei e la sua delega fuffa!!!

Da HuffPost.
Ricordatevi questa data: 3 agosto 2017. Un giorno che è destinato a segnare un clamoroso passo indietro dello Stato nella battaglia contro lo stalking e il femminicidio. I molestatori, infatti, potranno infischiarsene della vittima e, senza il suo consenso, ottenere la possibilità di un risarcimento di natura pecuniaria, pagabile addirittura in comode rate.
Con l'entrata in vigore della legge di riforma del sistema penale, infatti, prevista proprio per il 3 agosto, verrà introdotto nel codice penale il nuovo art. 162 relativo all'estinzione di alcuni reati a seguito di condotte riparatorie. Si tratta dei cosiddetti reati a querela remissibile, tra cui sono comprese anche le forme "meno gravi" di stalking, che potranno d'ora in avanti essere estinte tramite un risarcimento e senza il consenso delle vittime.
Femminicidio e stalking rappresentano, come sanno tutti coloro - poliziotti e magistrati in primis - che ogni giorno sono in prima linea per contrastare questi fenomeni, due componenti consequenziali e drammaticamente complementari di una realtà fatta di violenza fisica e psicologica quasi sempre inenarrabile e destinata a segnare per sempre l'esistenza della vittima.
Circa 3 milioni e mezzo di donne, racconta l'Istat, hanno subito nella loro vita atti persecutori, soprattutto dall'ex partner, che sono spesso sfociati in violenze e femminicidi. È vero che la nuova fattispecie non è applicabile in caso di gravi e reiterate minacce, perché la querela resta irrevocabile; è anche vero, però, che le denunce indicano come lo stalking più frequente sia proprio quello per molestie, dove la querela diventa ora revocabile.
Col risarcimento, per altro, il persecutore cancella il reato e mantiene la fedina penale pulita. Assurdo! Colpisce come il legislatore abbia trascurato questo problema, addirittura bollando la sacrosanta protesta di Cgil, Cisl e Uil come "terrorismo psicologico". Peccato che a fugare ogni dubbio sul clamoroso autogol del nuovo art. 162 sia addirittura l'Anm che, qualche giorno fa, con il segretario Eugenio Albamonte, ha dichiarato a Rassegna.it:
Le nuove soluzioni che sono state pensate dal legislatore, con spirito deflattivo, cioè con l'intento di ridurre il carico di lavoro che grava sugli uffici giudiziari del penale, sono incappate, non so quanto volontariamente, in questo errore. E cioè che anche per reati gravi come lo stalking, il giudice possa decidere, sulla base del risarcimento del danno, l'estinzione del reato procedibile a querela, senza che ci sia un'effettiva remissione della querela stessa.
Per altro, Albamonte ricorda che sullo stalking non è la prima volta che si fanno errori clamorosi:
Qualche estate fa - dice il magistrato -, quando venne varato il cosiddetto decreto "svuotacarceri", in pieno agosto ci siamo ritrovati con tutti gli stalker a piede libero, perché il legislatore non aveva considerato che un decreto fatto in quel modo sarebbe andato ad impattare anche su reati di grave allarme sociale, come è appunto lo stalking.
Non c'è che una soluzione a questo problema: modificare subito la nuova norma.

Nessun commento:

Posta un commento

La libertà di pensiero è una risorsa. Ognuno èlibero di scrivere la propria opinione;si prega però di avere un atteggiamento educato e moderato.
Grazie.

Condivisione sui social

Condividi su Del.icio.us